È stato firmato a Roma il protocollo per i vaccini in azienda.
Dopo un lungo confronto sindacati e imprese (con appoggio del Ministro del Lavoro Orlando e il Ministro della Salute Speranza, e il supporto dell’INAIL) è stato raggiunto un accordo che consentirà a tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni, di vaccinare i dipendenti che vorranno farlo.
Il testo del protocollo si aggiunge a quello per la sicurezza nei luoghi di lavoro aggiornato rispetto alle versioni del 14 marzo e del 24 aprile 2020 e consentirà di velocizzare la campagna vaccinale. L’articolo su La Repubblica è disponibile al link.
Il protocollo sottolinea infatti come “punti imprescindibili” la disponibilità di vaccini, la disponibilità dell’azienda, la presenza e la disponibilità del medico competente e del personale sanitario, la sussistenza delle condizioni di sicurezza per la somministrazione di vaccini, l’adesione volontaria ed informata da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, la tutela della privacy e la prevenzione di ogni forma di discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Ricordiamo invece che la vaccinazione è stata resa obbligatoria per gli operatori sanitari dal DECRETO-LEGGE 1 aprile 2021, n. 44.
Indice: PER QUANDO SONO PREVISTI I VACCINI IN AZIENDA? CHI PUÒ ACCEDERE AL PIANO VACCINALE? COME VERRANNO GESTITI I VACCINI IN AZIENDA?
Per quando sono previsti i vaccini in azienda?
La partenza del piano vaccinale in azienda è prevista per maggio, il che garantisce il superamento del criterio per fasce d’età, quando gli over 70 dovrebbero essere già tutti in sicurezza secondo le previsioni del governo.
Chi può accedere al piano vaccinale?
Le imprese più piccole possono accordarsi con quelle più grandi o appoggiarsi alle strutture dell’INAIL appoggiandosi ai medici aziendali. Tutte le imprese possono candidarsi, non c’è alcun requisito minimo di dipendenti e il vaccino sarà offerto a tutti i lavoratori a prescindere dalla tipologia di contratto.
Link per la candidatura al piano vaccinale in azienda per imprese di Assolombarda: qui.
Le Aziende o le Associazioni di categoria che vogliono aderire all’iniziativa devono comunicarlo all’Azienda Sanitaria di riferimento, la quale verificherà la disponibilità dei vaccini e la presenza dei requisiti necessari per poter avviare la somministrazione.
Come verranno gestiti i vaccini in azienda?
Si potrà fare ricorso al medico aziendale o in alternativa a strutture sanitarie in possesso dei requisiti per la vaccinazione o ancora a strutture INAIL e sarà inoltre predisposta un’adeguata formazione su piattaforma INAIL per i medici coinvolti nei vaccini in azienda
Il ritiro dei vaccini sarà affidato al medico competente o al personale sanitario nominato dal datore di lavoro, i quali si occuperanno di garantirne la corretta conservazione secondo i principi della catena del freddo.
La vaccinazione in azienda può essere utile anche per quei lavoratori che risiedono in sedi diverse dal posto di lavoro, poiché qualsiasi lavoratrice o lavoratore è libero di aderire alla vaccinazione presso il proprio luogo di lavoro indipendentemente dalla propria residenza privata, che può essere anche fuori Regione.
Se la vaccinazione cade in orario di lavoro, il tempo necessario sarà equiparato a tutti gli effetti a orario di lavoro. Mentre conteranno come malattia i giorni successivi, necessari a smaltire eventuali effetti avversi.
Inoltre ricordiamo che i vaccini, i dispositivi per la somministrazione (siringhe/ aghi), la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti informatici per la registrazione dell’attività vaccinale sono interamente a carico del Servizio sanitario regionale.
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5 commenti su “FIRMATO IL PROTOCOLLO PER I VACCINI IN AZIENDA”
Buona sera, sono una segretaria di centro medico privato.Ho 3 dosi di vaccino. In sede siamo invitate a fare tampone rapido 2 volte alla settimana e comunque quando si rientra al lavoro dopo assenze.Vorrei chiedervi se sono obbligata a fare questo tampone.Vi ringrazio e auguro buona serata.
Patrizia, non ho capito: siete invitate o obbligate?
“Invito” spinto. Grazie per la risposta comunque chiara. Buona giornata
Patrizia, dica di no se non vuole farli. Non credo che prenderanno provvedimenti disciplinari, probabilmente attueranno un protocollo speciale che prevede il non-contatto (anche casuale) con altri ospiti.
La ringrazio. Io li faccio e, anzi sono conterà della possibilità, ma mi chiedevo se era di legge invece capisco che è un protocollo decido privatamante. Grazie mille. Buon lavoro