Il 58% dei dipendenti lavora in condizioni di Burnout e uno su quattro sta pianificando di lasciare l’azienda nella quale lavora.
“Il lavoro mi stressa.”
“Ho bisogno di una vacanza.”
“Mi sento esaurito, non riesco più a fare bene il mio lavoro.”
Sono solo alcune delle tante affermazioni che capita spesso di sentire da parte di amici, parenti, colleghi, e non solo… Bisogna dire basta a tutto questo. È arrivato il momento di eliminare una volta per tutte il rischio di stress sul luogo di lavoro.
Se ti dicessimo che c’è un modo per riuscire a tutelare i tuoi lavoratori da queste situazioni deterioranti e portare al massimo la produttività dell’azienda?
Scoprirai tutto leggendo questo articolo.
Indice: STRESS LAVORO-CORRELATO E SINDROME DA BURNOUT I RISCHI PER L'AZIENDA 4 CONSIGLI PER COMBATTERE LO STRESS SUL LAVORO LO PSICOLOGO DEL LAVORO MISURE DI WELFARE AZIENDALE PER TUTELARE I LAVORATORI DALLO STRESS
Stress lavoro-correlato e Sindrome da Burnout
Si stima che almeno 1 lavoratore italiano su 5 abbia sperimentato lo stress lavoro-correlato almeno una volta nella vita.
Sappiamo tutti benissimo che lo stress è nemico della produttività, soprattutto se si sviluppa ad un alto livello e la persona diventa incapace di controllarlo. Quello che all’inizio può apparire come “semplice” periodo di scarsa motivazione caratterizzato da una fase di stress momentanea, può sfociare in sentimenti di apatia, frustrazione, rabbia e ostilità verso il proprio lavoro e i propri colleghi, uno stato mentale in cui l’individuo perde la capacità di svolgere la sua normale attività lavorativa, fino ad arrivare alla cosiddetta “morte professionale”.
Per questo è molto importante non sottovalutare mai i campanelli d’allarme della Sindrome da Burnout, una vera e propria patologia causata da stress cronico sul lavoro, da cui l’individuo fatica a uscirne.
Ma attenzione: secondo un sondaggio di Eagle Hill Consulting condotto tra Aprile 2020 e Agosto 2020, ben il 58% dei dipendenti starebbe lavorando in condizioni di Burnout e uno su quattro starebbe pianificando di lasciare l’azienda nella quale lavora.
Non si tratta di dati molto confortanti, soprattutto se pensiamo alle ripercussioni e conseguenze che il malessere dei dipendenti può avere sulla produttività dell’intera azienda, e di conseguenza sui costi che deve sostenere l’imprenditore per gestire la sua attività.

I rischi per l’Azienda
Il malessere dei dipendenti genera conseguenze che hanno un impatto sull’intera Azienda. In particolare tra i principali rischi associati a una cattiva gestione del personale e una scarsa attenzione alle esigenze dei dipendenti troviamo:
- aumento di assenteismo,
- aumento di turn-over,
- diminuzione della produttività dell’azienda,
- calo della qualità del servizio offerto,
- aumento dei costi per il datore di lavoro, quindi maggiore perdita economica.
Quando parliamo di turn over intendiamo il “ricambio del personale” ossia il flusso di persone che entra ed esce da un’azienda.
In alcuni casi il turn over può essere positivo, ma spesso invece si dimostra negativo, soprattutto quando a lasciare l’azienda sono quei lavoratori brillanti e di talento che non si ritengono più soddisfatti del loro lavoro, lasciando alle loro spalle una grande perdita.
Il tasso ideale di turnover varia a seconda della tipologia di azienda, ma in linea generale non dovrebbe superare il 18%-20% poiché, in ogni caso, i costi da affrontare per l’assunzione di nuovo personale non sono indifferenti.
Per di più, secondo un sondaggio di Gallup, il 50% delle dimissioni volontarie dei dipendenti, potrebbe essere evitata. Quindi, il 50% dei dipendenti di valore di un Azienda potrebbe rimanere nella stessa, se si prestasse più attenzione al loro benessere.
Per tutti questi motivi possiamo affermare che è nell’interesse del datore di lavoro impegnarsi a tutelare i propri dipendenti da stress e burnout. Non dimentichiamo inoltre che, secondo il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (Decreto Legislativo 81/2008) i datori di lavoro hanno un vero e proprio obbligo di monitorare il livello di stress lavoro-correlato all’interno dell’azienda e devono tenere sotto controllo tutti i possibili rischi derivanti da esso, per poter tutelare la salute dei propri lavoratori.

4 consigli per combattere lo stress sul lavoro
Ricordiamo che qualsiasi tipo di stress può nuocere all’attività dell’azienda e ai suoi dipendenti. È importante infatti creare un ambiente lavorativo sereno, positivo e disponibile a rispondere alle esigenze delle persone.
Ecco 4 semplici consigli che possono migliorare il clima all’interno della tua azienda:
- Non sottovalutare mai l’importanza del benessere all’interno del luogo di lavoro. Anche le piccole cose possono fare la differenza: un ambiente di lavoro ben organizzato, una comunicazione chiara con i propri dipendenti e un orario adeguato sono sicuramente elementi essenziali.
- Crea uno spazio di comunicazione con i tuoi dipendenti, cercare di capire i loro bisogni e dimostrare un approccio disponibile ad accogliere le loro richieste.
- Investi in misure di Welfare Aziendale, offri ai lavoratori degli incentivi e dei benefit che li rendano felici del proprio luogo di lavoro, soddisfatti dei risultati ottenuti, e fedeli ai valori dell’azienda.
- Valuta la collaborazione con uno psicologo del lavoro, ovvero un professionista in grado di supportare i tuoi dipendenti ed aiutarli a risolvere i propri problemi.

Lo Psicologo del Lavoro
Secondo gli studi di Elton Mayo, psicologo australiano della prima metà del Novecento, i lavoratori che si impegnano in qualcosa che li interessa e li soddisfa lavorano di più e con risultati migliori.
In particolare Mayo studiò l’effetto Hawthorne, un fenomeno che dimostrava che il lavoratore è più influenzato dal rapporto con il gruppo nella sua attività lavorativa, più che agli ordini del datore di lavoro, e che egli stesso risponde a tali ordini proporzionalmente al modo in cui essi lo rispettano e soddisfano i suoi bisogni.
Nei primi anni del Novecento già si cominciava a parlare di Psicologia del Lavoro, fino ad arrivare alla disciplina vera e propria che si è consolidata ai giorni nostri, che si occupa di formazione del personale, selezione, coaching e gestione delle relazioni che si creano sul luogo di lavoro.
L’obiettivo più importante dello psicologo del lavoro è quindi promuovere il benessere lavorativo, prevenire fenomeni come il bullismo o il mobbing, migliorare la motivazione dei lavoratori e i rapporti sociali tra tutte le figure coinvolte in azienda (colleghi, superiori e datori di lavoro).
Anche lo Psicologo del Lavoro può essere classificato come una figura che si occupa di sicurezza in azienda, poiché lo stress-lavorativo è a tutti gli effetti un rischio lavoro-correlato.

Misure di Welfare Aziendale per tutelare i lavoratori dallo stress
Sono diverse le misure di Welfare Aziendale che permettono all’imprenditore di eliminare le perdite economiche causate dallo stress lavorativo.
Tra le misure più utilizzate troviamo sicuramente l’analisi del clima nell’ambiente di lavoro, il counseling psicologico, il team coaching e il team building, e, non meno importanti, le varie misure di welfare che hanno lo scopo di migliorare la conciliazione tra vita privata e vita lavorativa della persona.
- Analizzare il clima dell’ambiente lavorativo è sicuramente il primo grande passo da compiere per riuscire a captare possibili problemi o inefficienze che possono peggiorare il rendimento aziendale.
- Avvalersi di uno psicologo del lavoro, come abbiamo già detto, può rappresentare un grande vantaggio e un’importantissima risorsa per tutelare il benessere dei lavoratori.
- Il team coaching e il team building sono altri importanti strumenti che possono migliorare le relazioni tra i dipendenti e massimizzare il loro rendimento. Il team coaching aziendale consiste nell’affiancamento di più individui uniti in un gruppo per definire e raggiungere un obiettivo comune, sviluppare competenze professionali e ottenere il massimo delle performance. Il team building invece può essere definito come la “costruzione del gruppo”, proprio perché, attraverso varie attività in azienda, aiuta le persone a lavorare bene insieme, più efficacemente, a creare spirito di squadra, risolvere problemi, aumentare la coesione tra i lavoratori e migliorare le relazioni interpersonali.
Vi sono poi alcune misure più concrete che fanno parte del piano di Welfare Aziendale, come benefit di tipo economico, incentivi alle famiglie o l’organizzazione di orari lavorativi flessibili, che aiutano i lavoratori a conciliare la propria vita economica con quella lavorativa.
Per scoprire altre 7 cose che puoi fare per rendere felici i tuoi dipendenti leggi il nostro articolo!
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