Il Protocollo Sanitario, anche detto Piano Sanitario o Piano di Sorveglianza Sanitaria è l’insieme degli esami medici e degli accertamenti di salute rivolti a tutti i lavoratori.
Le visite del lavoro vengono volte dal Medico Competente, e sono necessarie al fine di valutare lo stato di salute del lavoratore in funzione dei rischi specifici dei diversi ambienti di lavoro.
Si tratta quindi di un documento in cui vengono elencati i vari accertamenti sanitari specifici per ogni mansione mirati al rischio e il meno invasivi possibili. Viene indicata inoltre la periodicità in cui effettuare gli stessi, tenendo conto anche degli obblighi legislativi relativi a certe categorie di lavoratori, i quali prevedono scadenze fisse delle visite mediche.
Tra le procedure sanitarie più frequenti per garantire la Sorveglianza Sanitaria, troviamo sicuramente la Spirometria, l’Audiometria, l’ECG, il Visiotest, gli esami del sangue, i test tossicologici, di cui abbiamo già parlato nei nostri precedenti articoli.
Il Piano Sanitario costituisce parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), ed è definito in maniera specifica per ogni Azienda.
Indice: QUAL È IL CONTENUTO DEL PROTOCOLLO SANITARIO? CHI DEFINISCE IL PROTOCOLLO SANITARIO? A COSA SERVE IL PROTOCOLLO SANITARIO? IL PROTOCOLLO SANITARIO È VARIABILE O DEFINITIVO?
Qual è il contenuto del Protocollo Sanitario?
Un Protocollo Sanitario è costituito dall’insieme di tutte le visite effettuate, degli accertamenti condotti, delle informazioni sanitarie dei lavoratori contenuti nelle rispettive cartelle cliniche, e di tutte le decisioni e i provvedimenti che il Medico Competente dispone con lo scopo di di garantire la protezione sanitaria dei lavoratori nei confronti del rischio lavorativo.
Per qualsiasi approfondimento puoi consultare la F.A.Q. di Medicolavoro.
Chi definisce il Protocollo Sanitario?
Il Protocollo Sanitario viene definito dal medico competente in funzione di vari fattori, in primis i rischi specifici del luogo di lavoro. Attraverso questo importante strumento il Medico Competente garantisce la Sorveglianza Sanitaria negli ambienti lavorativi.
Ricordiamo che secondo il Decreto Legislativo 81 – emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – il lavoratore stesso è obbligato a sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei suoi confronti.
Il Medico Competente è tenuto a informare adeguatamente i lavoratori a proposito dei rischi professionali cui sono esposti e ai modi in cui essi possono manifestarsi, del significato della Sorveglianza Sanitaria da lui effettuata e dei risultati ricavati dagli accertamenti.
L’Azienda può decidere di fissare degli incontri formativi dedicati ai lavoratori al fine di fornire informazioni utili o chiarimenti.
A cosa serve il Protocollo Sanitario?
Il Protocollo Sanitario serve quindi a mantenere sotto controllo lo stato di salute dei lavoratori, contribuendo alla prevenzione delle malattie professionali e agli infortuni che possono verificarsi sul luogo di lavoro.
Il lavoratore accede alle informazioni che lo riguardano attraverso la cartella sanitaria e di rischio, dove vengono riportate le sue condizioni psico-fisiche, i risultati degli accertamenti nonchè il suo grado di idoneità.
Già da una prima verifica, grazie alla visita preassuntiva, eseguita sempre dal Medico del Lavoro, il lavoratore può quindi essere considerato:
- idoneo
- idoneo con prescrizioni (lavoratore tutelato da particolari precauzioni o attraverso l’uso di dispositivi di protezione, DPI)
- parzialmente idoneo (lavoratore tutelato limitando l’esposizione ai rischi escludendo alcune mansioni)
- non idoneo (temporaneamente o permanentemente)
Il Protocollo Sanitario è variabile o definitivo?
Il Medico Competente può aggiungere esami clinici, biologici e/o indagini diagnostiche al Protocollo, e/o modificarne la periodicità, allo scopo di migliorare la tutela dello stato di salute del lavoratore.
Si tratta di un servizio estremamente flessibile, costruito in maniera adeguata alle esigenze specifiche di ogni singola Azienda.
Non solo, il Medico Competente ha l’obbligo di aggiornare il Protocollo qualora si dimostri necessario. Questo può avvenire nel caso in cui si verifichino variazioni del ciclo produttivo o emergano nuovi rischi in Azienda. Oppure quando si ottengono risultati e cambiamenti grazie alla Sorveglianza Sanitaria, o ancora quando nei colloqui con i lavoratori vengono evidenziati problemi o criticità sui luoghi di lavoro.
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10 commenti su “IL PROTOCOLLO SANITARIO: COS’È E A CHE COSA SERVE”
Sono un oss lavoro in ospedale ho due dosi più covid fatto a ottobre,mi è stato chiesto di fare 4dose dopo sospensione dal lavoro la mia domanda è dovevo farlo?o avendo due dosi più covid ero in regola grazie per la risposta
Osvalda, dopo le due dosi + una infezione devi fare la terza dose (passati 120 giorni dalla guarigione).
Buona sera,sono un’impiegata,che lavora in una struttura accreditata alla sanità. Però io non sono né una sanitaria né un amministrativa,ma una semplice impiegata part-time. Non mi è ben chiaro,sono obbligata alla dose boster rientrando nell’obbligo fino al 31/12/22? Grazie
Sara, chiedi al datore di lavoro. Lei/lui saprà bene se è una struttura sanitario o no.
Buonasera , ho richiesto al mio medico tramite mail di prorogare un certificato medico , lui mi risponde semplicemente con un numero di protocollo, non capisco se questo numero sostituisce il certificato o se questo numero di protocollo lo devo trasmettere in azienda … grazie anticipatamente ma non so che devo fare (visto che non riesco nemmeno a parlarci al telefono )
Riccardo, se ti ha dato solo il protocollo, ha già comunicato lui all’INPS la continuazione della malattia. Tu comunicalo al datore di lavoro.
…Scusami ma non è materia del medico competente, di queste cose se ne occupa il medico di famiglia per cui non sono sicurissimo della trafila burocratica!
Buonasera. Mio marito lavora in una struttura ospedaliera privata convenzionata con l’Asl.
Ha fatto 2 vaccini e poi ha preso il Covid 4 mesi fa.
Al lavoro dicono che deve fare la 3 dose, all’ASL di Vercelli (dove si era recato per fare la terza dose) gli hanno detto che NON deve farlo..
Potete aiutarlo a capire ? Grazie Paola
Paola, in questo caso, deve fare il booster (3a dose) passati 120 giorni dalla guarigione.
Sono un OSS non vaccinato e quindi sospeso,ho contratto il virus e sono guarito di coseguenza ora ho il Super Green Pass posso rientrare al lavoro?
Pier, secondo me sì. Però concorda con il datore di lavoro il tuo rientro e provvedi a prenotarti per il vaccino (che sarebbe la seconda dose). Facci sapere se ti accettano al lavoro.